L’antico borgo di Populonia sorge al limite settentrionale del promontorio di Piombino e domina il suggestivo golfo di Baratti.
Città etrusca, è stata uno dei più importanti centri del mondo antico per la lavorazione ed il commercio del ferro.
1. La Rocca
La Rocca costruita sull’acropoli dell’antica città etrusca, rinacque come castello medievale nel Trecento, dopo secoli di abbandono dell’abitato.
Nel piccolo borgo, è possibile visitare un museo ricco di reperti etruschi e romani e passeggiare nei vicoli lastricati fiancheggiati da piccoli e caratteristici negozi.
2. Necropoli di San Cerbone
Sulla strada che congiunge Populonia al golfo di Baratti, sono presenti importantissime testimonianze di epoca etrusca.
Di grande interesse la necropoli di San Cerbone: l’unica ad essere costruita sul mare.
I primi ritrovamenti della necropoli risalgono al 1897 da parte dal medico Isidoro Falchi, archeologo per passione, nato e vissuto a Montopoli val d’Arno. Successivamente, quando lo Stato concesse lo sfruttamento delle scorie ad alcune società, vennero alla luce altre tombe presenti in quella zona.
All’interno del Parco Archeologico si possono riconoscere tre tipi di tombe: a tumulo, edicola e a cassone o sarcofago.
Tomba dei Carri
Le tombe a tumulo sono tombe molto grandi come la tomba dei Carri che ha un diametro di 28 metri.
Il monumentale tamburo cilindrico alto m. 1,16 è circondato da un ampio marciapiede lastricato.
La gronda che protegge la sommità del tamburo (grundarium) è costituita di lastre che sporgono dalla struttura di 60 centimetri.
Il tamburo e il coronamento sono di pietra arenaria, mentre i lastroni di gronda sono di calcare.
Dalla porta d’ingresso si accede ad un lungo e basso corridoio sul quale si aprono tre cellette laterali strette e lunghe, due di esse si trovano sulla destra e l’altra sulla sinistra.
Nelle cellette furono trovati i resti di due carri di legno, rivestiti di ferro e bronzo che hanno dato il nome al tumulo.
Al termine del corridoio si trova una camera a forma quadrata. Nella cella, si trovano quattro cassoni per la deposizione dei defunti; sono costituiti da lastre verticali che poggiano sul terreno e decorate sugli angoli con elementi cilindrici lavorati ad imitazione di piedi di letto.
Tomba del Bronzetto
La Tomba a edicola del Bronzetto risale al VI sec . a.C.
L’edificio ha una forma rettangolare con copertura a spioventi ottenuti mediante lastroni appoggiati a contrasto fra loro.
Fu scoperta nel 1957 durante i lavori di ricerca di rifiuti di ferro.
Aveva sugli angoli della camera quattro figure (acroteri ) che sono conservate al Museo Archeologico di Firenze.
La tomba fu saccheggiata dagli stessi etruschi e così, al suo interno sono stati ritrovati alcuni sarcofagi e pochi oggetti, fra i quali il bronzetto: una statuina del V sec. a.C.
Le tombe a edicola hanno una forma a tempietto e veniva utilizzata per più membri della stessa famiglia.
Tomba a cassone
Le tombe a cassone, simile a dei sarcofagi, erano prive di decorazioni e deposte in fosse scavate nel terreno.
Nel suo interno, oltre al defunto erano custoditi alcuni gli oggetti funebri mentre altri, venivano deposti ai lati del cassone o sopra di esso.
Testi di Lorenza Biasci © 2016. Fotografie di Lorenza Biasci e Wikimedia Commons.